Poche settimane fa, ho avuto l’onore di parlare alla Camera dei Lord in occasione del lancio del Report on Progress through Transparency, un rapporto di riferimento dell’Institute of Directors e di Disability@Work. Mentre condividevo il palco con Lord Shinkwin e l’Onorevole Sir Stephen Timms, l’Onorevole Deidre C. Costigan, il Professor Kim Hoque e altri appassionati sostenitori (tra cui l’Onorevole Deidre C. Costigan, l’Onorevole Deidre Timms e altri), mi è stata ricordata l’importanza della trasparenza nel promuovere cambiamenti reali e sistemici.
Il Rapporto sostiene la necessità di rendere obbligatoria la segnalazione dei divari occupazionali e retributivi in materia di disabilità. Questa iniziativa, se attuata, potrebbe essere altrettanto trasformativa per le persone con disabilità di quanto lo sia stata la segnalazione dei divari retributivi di genere sul posto di lavoro. Si tratta di un appello all’azione atteso da tempo, che ha il sostegno sia dei parlamentari che dei colleghi.
Retribuzione e occupazione: Un problema da affrontare
Come persona che ha trascorso anni a sostenere luoghi di lavoro più incentrati sull’uomo e sull’inclusione, ho visto come i dati possano fungere da catalizzatori per un cambiamento. Quando portiamo alla luce le disuguaglianze, creiamo responsabilità. Forniamo alle organizzazioni le informazioni necessarie per apportare cambiamenti e l’impulso ad agire.
Nel Regno Unito, il tasso di occupazione dei disabili è ancora intorno al 50%. Non si tratta di una semplice statistica. È una riflessione sui pregiudizi e sulle barriere che ancora esistono nei nostri luoghi di lavoro. Il Rapporto sul progresso attraverso la trasparenza non si limita a evidenziare il problema, ma offre anche una tabella di marcia per il cambiamento. Possiamo ottenere un quadro migliore della situazione imponendo la comunicazione dei dati relativi al divario occupazionale e salariale.
L’equità è la migliore politica
L’urgenza condivisa è ciò che più mi ha colpito durante il lancio. Non si tratta di spuntare delle caselle o di soddisfare delle quote. L’obiettivo è l’equità. Si tratta di equità.
La trasparenza da sola non è una panacea. Il rapporto rileva correttamente che ci sono dei rischi. Ad esempio, i datori di lavoro potrebbero non fare ragionevoli aggiustamenti per manipolare i propri dati. Queste sfide non sono un motivo per rimandare l’implementazione, ma per fare le cose per bene. La chiave sarà una guida chiara, uno sviluppo ponderato delle politiche e una dedizione al miglioramento continuo.
Una nota sul reporting del divario retributivo di genere
Il rapporto sul divario retributivo di genere non ha avuto l’effetto diretto sugli stipendi delle donne che molti si aspettavano. Tuttavia, ha avuto un impatto positivo. C’è stato un aumento della ricerca e una maggiore consapevolezza del divario retributivo. Ci ha aiutato a comprendere i problemi sistemici che frenano le donne e (credo) abbia almeno iniziato a cambiare la prospettiva. Credo che la segnalazione delle disabilità possa avere lo stesso effetto.
Andare oltre lo slogan
Alla Camera dei Lord ho sottolineato l’importanza di guardare alle persone e non solo ai numeri. Ogni dato rappresenta un essere umano con speranze, talenti e potenzialità. La trasparenza ci fornisce gli strumenti necessari per creare ambienti di lavoro che consentano di realizzare questo potenziale.
Questo rapporto è molto più di una semplice proposta politica. È una dichiarazione di intenti. È una dichiarazione che non accetteremo l’invisibilità. Non permetteremo che la disabilità venga usata come uno svantaggio segreto sul lavoro.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito al rapporto e a coloro che continuano a lottare per l’equità e l’inclusione. Continuiamo a insistere. Continuiamo ad ascoltare. Facciamo in modo che la trasparenza non sia solo uno slogan, ma un modo reale per progredire.