Secondo una nuova ricerca, due terzi (63%) delle persone in cerca di lavoro non si candidano a ruoli per i quali non è indicato lo stipendio.
Nel Regno Unito, due terzi delle persone (64%) hanno dichiarato che non si candidano a un lavoro se non è indicato lo stipendio.
In un sondaggio condotto su 2.003 intervistati, Jack & Grace Communications, una B-corp che sta conducendo una campagna di trasparenza, ha rilevato che oltre la metà degli intervistati (58%) sarebbe disposta a condividere il proprio stipendio se ciò riducesse le disuguaglianze retributive. Questa percentuale sale al 62% per i giovani tra i 16 e i 34 anni.
I dati mostrano un chiaro cambiamento di atteggiamento, soprattutto tra i lavoratori più giovani che si aspettano maggiore trasparenza sulle retribuzioni.
Un quarto (41%) delle persone ha scoperto che un collega che ricopre lo stesso ruolo o un ruolo simile viene pagato in modo diverso. Questa percentuale sale al 58% per i giovani millennial (di età compresa tra i 25 e i 34 anni).
La campagna #SayThePay mette in luce le aziende che si sono già impegnate nella divulgazione delle retribuzioni. Tra queste ci sono il London Wildlife Trust e Coop.
Nell’UE, la trasparenza delle retribuzioni sarà un requisito legale per chi cerca lavoro nel 2026. Tuttavia, nel Regno Unito non esiste un obbligo simile. La campagna invita i datori di lavoro britannici ad adottare subito pratiche retributive trasparenti.
Laura Chambers ha dichiarato che i dati sono un “chiaro segnale”.
Ha proseguito: “La forza lavoro di oggi si aspetta trasparenza – e i datori di lavoro che non si adeguano si perderanno i talenti, soprattutto tra i candidati più giovani. La trasparenza retributiva non è solo una questione di equità, ma anche una strategia di reclutamento e fidelizzazione”.
“Siamo orgogliosi di far parte di una comunità di datori di lavoro che sta facendo da apripista alla trasparenza salariale. Ora chiediamo a tutte le organizzazioni di unirsi a noi. Facciamo dell’equità uno standard.
L’estate scorsa si è scoperto che meno della metà delle aziende con sede nel Regno Unito è pronta a conformarsi alla direttiva dell’Unione Europea sulla trasparenza delle retribuzioni. Questa direttiva entrerà in vigore nei Paesi dell’UE entro giugno 2026.
Aon, una società di servizi professionali, ha condotto uno studio sulla trasparenza retributiva che ha coinvolto più di 200 aziende. I risultati hanno mostrato che solo il 9% ha dichiarato di essere “pronto” a implementare la trasparenza retributiva.
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La direttiva interesserà molte grandi aziende del Regno Unito, nonostante il Regno Unito non faccia parte dell’UE.
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