I lavoratori della Gen Z sono finanziariamente vulnerabili e sottopagati, secondo un nuovo studio

Boostworks è un fornitore leader di riconoscimenti, premi e benefit per i dipendenti. Una nuova ricerca ha dimostrato che i lavoratori della Generazione Z si trovano ad affrontare un notevole stress finanziario e si rivolgono maggiormente ai loro datori di lavoro per ottenere supporto.

Un’indagine rappresentativa a livello nazionale su oltre 1.000 giovani tra i 18 e i 28 anni ha rivelato che quasi la metà dei dipendenti della Gen Z (44%) ammette che le preoccupazioni finanziarie impediscono loro di concentrarsi sul lavoro. Il 19% confessa di essere costantemente preoccupato. Quasi l’11% dei dipendenti della Gen Z riferisce di aver perso il lavoro a causa di preoccupazioni finanziarie.

I dati tracciano un quadro di vulnerabilità finanziaria tra i giovani dipendenti del Regno Unito.

  • Meno della metà (45%) ritiene di essere adeguatamente compensata nonostante l’aumento del costo della vita.
  • Solo un terzo (32%) degli intervistati dispone di almeno 1.000 PS nel proprio fondo di emergenza.
  • Il 55% delle persone sta pensando a un secondo lavoro o a un’attività secondaria e il 19% ne ha già avviato uno.

È evidente la necessità di un’assistenza pratica da parte del datore di lavoro

La generazione Z ha un’idea chiara di ciò che vorrebbe vedere per alleviare lo stress finanziario. Quasi il 60% della generazione Z utilizza già premi o buoni sul posto di lavoro per contribuire alle spese quotidiane. Due terzi (74%) vorrebbero anche avere accesso alla pianificazione finanziaria e all’educazione fornita dai datori di lavoro.

Oltre la metà degli intervistati (55%) ha dichiarato di preferire sconti sugli acquisti, cashback o punti premio riscattabili per buoni e prodotti. Oltre la metà (55%) ha dichiarato che vorrebbe che i datori di lavoro contribuissero ai loro risparmi o conti di investimento.


Incentivi a partecipare senza pressioni

La ricerca mostra anche che i lavoratori della Gen Z sono sotto pressione per venire in ufficio, nonostante gli incentivi limitati. Un quarto (25%) si sente costretto a recarsi in ufficio “inutilmente”, mentre il 34% ritiene di non essere adeguatamente ricompensato per il proprio impegno. Quasi un terzo degli intervistati (28%) ha dichiarato che sono stati offerti nuovi benefit o vantaggi per incoraggiare il ritorno al lavoro, ma il 12% non li ha trovati interessanti. Cibo e bonus gratuiti sono state le risposte principali alla domanda su cosa li avrebbe motivati a tornare in ufficio più spesso. Al secondo e terzo posto si collocano le ferie aggiuntive (45%), la flessibilità dell’orario di lavoro (37%) e le indennità di pendolarismo.


Una guida per i datori di lavoro

Jo Werker è CEO di Boostworks. “Questa ricerca dipinge un quadro desolante delle pressioni finanziarie che la Gen Z si trova ad affrontare quando entra nel mondo del lavoro, ma fornisce anche ai datori di lavoro una tabella di marcia”, ha dichiarato. “Sì, la generazione Z è sottoposta a una vera e propria pressione finanziaria. Ma sanno anche cosa li aiuterà: orari di lavoro flessibili, giusto riconoscimento e assistenza finanziaria concreta”.

I datori di lavoro hanno la grande opportunità di coinvolgere la nuova generazione offrendo un sostegno tangibile per migliorare la loro stabilità economica”.

La versione originale di questo articolo Una nuova ricerca avverte che i lavoratori della Gen Z sono finanziariamente fragili e poco gratificati appeared first on HR News.

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