La metà dei lavoratori è ottimista riguardo all’IA, mentre il 61% ritiene difficile tenere il passo con la sua rapida crescita.

L’intelligenza artificiale (AI), il cui utilizzo continua a crescere, sta avendo un profondo impatto sui lavoratori del Regno Unito. L’ultima ricerca della Henley Business School mostra che, se da un lato cresce l’ottimismo sul potenziale dell’IA, dall’altro aumenta la sensazione di essere superati dalla sua rapida crescita.

Un’indagine su 4.640 adulti provenienti da quasi 30 settori, condotta dal World of Work Institute della Henley Business School, rivela che più della metà (56%) dei professionisti a tempo pieno è ottimista riguardo ai progressi dell’IA, ma il 61% confessa di essere sopraffatto dalla velocità del cambiamento. Questa sensazione è stata catturata nell’espressione “FOBO” (Feeling Overwhelmed but Optimistic), che la ricerca della Henley Business School ha identificato come una delle principali sfide per la forza lavoro di oggi.

I risultati mostrano anche un cambiamento di mentalità: se un tempo era la paura di essere obsoleti a dominare le conversazioni sull’IA, oggi i professionisti sono più propensi a dichiarare curiosità, cauto ottimismo e disponibilità ad adattarsi, anche se non si sentono del tutto preparati. La maggior parte degli intervistati ha descritto il proprio atteggiamento nei confronti dell’IA come cauto (26%) e curioso (23%).

Questa crescente apertura, tuttavia, si scontra con una mancanza di struttura. Quasi un quarto dei dipendenti (24%) ritiene che i propri datori di lavoro non forniscano sufficiente supporto. Il 49% afferma inoltre che sul proprio posto di lavoro non esistono linee guida per l’IA.

Il 60% dei lavoratori afferma che se ricevesse una formazione adeguata sarebbe più propenso ad adottare l’IA. Il gap formativo è particolarmente evidente nelle forze dell’ordine e nei trasporti, dove i professionisti accusano la mancanza di un supporto specifico per il settore per l’adozione dell’IA.

I metodi più efficaci per aumentare la fiducia sono stati la formazione interna, i corsi e i progetti.

La necessità di supporto in questo settore è particolarmente urgente, poiché il 57% ritiene che dipenderà dall’IA per svolgere le proprie mansioni quotidiane entro i prossimi cinque anni. Il 37% prevede che migliorerà la produttività e l’efficienza.

Lo studio è stato commissionato dal professor Keiichi Nkata del World of Work Institute, Henley Business School. Ha dichiarato: “Questa ricerca su larga scala offre uno sguardo prezioso su come l’IA viene implementata nei settori industriali del Regno Unito e dove manca ancora il supporto”. Lo studio dimostra che i professionisti sono desiderosi di utilizzare l’IA, ma non hanno le competenze necessarie per farlo.



Le aziende devono fornire formazione e orientamento ora. Rischiamo di creare una forza lavoro disposta a utilizzare l’IA, ma che non sa come iniziare”.

Le preoccupazioni sulla sicurezza del lavoro e sull’automazione sembrano diminuire nonostante le discussioni in corso. Mentre il 36% ha espresso la preoccupazione di essere sostituito dall’IA nel sondaggio, il 61% ha dichiarato di non essere preoccupato di perdere il proprio lavoro. Molti sono ora più concentrati sui vantaggi dell’IA, piuttosto che avere paura. Vogliono invece essere aiutati a svolgere compiti noiosi o ripetitivi (33%), migliorare l’interpretazione dei dati (30%) e rendere più fluide le operazioni (27%).

Tutti gli intervistati hanno dichiarato che l’IA è più comunemente utilizzata per assistere la ricerca (35%), per l’analisi dei dati (33%) o per creare contenuti (32%). I lavoratori utilizzano l’IA in media per oltre tre ore e un quarto alla settimana. Molti ammettono di non utilizzare l’IA al massimo delle sue potenzialità, anche se il 54% dei lavoratori la considera un’importante aggiunta al proprio lavoro.

Un terzo degli intervistati è frustrato dalla possibilità che l’IA commetta errori, sottolineando l’importanza della supervisione umana.

Alla domanda se utilizzano apertamente l’IA sul lavoro, il 74% ha risposto di sì. Tuttavia, il livello di trasparenza varia a seconda del settore. Gli scienziati sono i meno trasparenti nell’utilizzo dell’IA, seguiti da coloro che operano nel settore legale e della beneficenza. Secondo OnePoll, i professionisti del settore immobiliare e delle costruzioni hanno espresso la preoccupazione che le loro organizzazioni non stiano adottando l’IA.

Il professor Keiichi Nakta, della Henley Business School, ha aggiunto:



“Può semplificare compiti complicati, eliminare lavori noiosi e dare ai lavoratori più tempo per concentrarsi su ciò che conta davvero”.


Il World of Work Institute della Henley Business School aiuta i professionisti e le organizzazioni ad affrontare questo cambiamento, fornendo indicazioni pratiche, approfondimenti basati sulla ricerca e formazione su misura per dotare i lavoratori delle competenze necessarie a integrare l’IA con fiducia. La Henley Business School si impegna ad aiutare individui e aziende a utilizzare l’IA come strumento di progresso, sia per i dipendenti che per le organizzazioni. Clicca qui per saperne di più.



Settori principali che adottano l’IA

  1. Analisi e ricerca delle informazioni
  2. Tecnologia dell’informazione
  3. Giornalismo ed editoria
  4. Reclutamento e risorse umane
  5. Marketing, pubblicità e pubbliche relazioni


SETTORI PRINCIPALI CHE ESITANO AD ADOTTARE L’AI

  1. Acquistalo ora
  2. Insegnamento e formazione
  3. Servizi pubblici e amministrazione
  4. Edilizia e proprietà
  5. Sport, tempo libero e turismo

L’articolo originale HR news, Report: Metà dei lavoratori è ottimista riguardo all’IA, ma il 61% ritiene difficile tenere il passo con la sua rapida crescita è apparso.

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