In un articolo che ho letto, si suggeriva che gli happy hour aziendali fossero un modo per le organizzazioni di incoraggiare la salute mentale dei propri dipendenti. Si sosteneva che bere dopo il lavoro avrebbe contribuito a rafforzare i legami di squadra. Il termine “happy hour” sembrava confermare l’idea che l’alcol sarebbe stato consumato in grandi quantità.
Ha riportato alla mente gli stereotipi di commercianti di città, per lo più uomini bianchi, che bevono champagne in cocktail bar alla moda per festeggiare l’ennesimo affare o bonus. Il comportamento è chiassoso, al limite dell’inappropriato. È decisamente omofobico, sessista e talvolta razzista. L’unione di alcune persone allontana altre.
C’è un’altra possibilità, e non si tratta di un happy hour in ufficio, ma di un curry il venerdì sera.
I membri più giovani del team andavano a mangiare il curry ogni venerdì con il capo. Noi andavamo sempre a mangiare un balti. Non bevevamo mai, non parlavamo di calcio o di lavoro, ma c’era sempre buon umore. In termini di sessualità e fede, eravamo un gruppo eterogeneo. Solo quando le persone hanno lasciato l’ufficio mi sono reso conto della diversità del gruppo.
Quando parlavamo di altre équipe o di luoghi in cui avevamo lavorato, lui aveva sempre qualche storia interessante da raccontare sul periodo trascorso in Africa. Il partner di un membro del team era nel SAS. Non ce l’ha mai detto o menzionato, ma noi lo sapevamo. Il capo conosceva e reclutava molte persone interessanti, il che ha reso la settimana rilassata e interessante.
Era difficile staccare dal lavoro. Era prima che venisse coniato il termine “benessere mentale”, ma non ci rendevamo conto che il capo ci stava aiutando a rilassarci come gruppo e a valorizzare i nostri colleghi come individui. Da allora ho lavorato con molti team e organizzazioni diverse. Tutti erano disposti a fare un pasto speciale per Natale o per festeggiare un’occasione speciale. Tutti hanno anche partecipato a qualche forma di team building. Ma nessuno era all’altezza delle vibrazioni positive che il curry del venerdì sera portava con sé.
