Più della metà dei datori di lavoro britannici è sotto pressione per aumentare le retribuzioni


Un nuovo studio rivela che più della metà delle aziende britanniche (53%) ha visto aumentare i costi salariali negli ultimi 12 mesi.

Secondo uno studio di SD Worx, il 44% dei datori di lavoro sta affrontando la sfida più grande per le buste paga – l’aumento della pressione salariale – anche se i dati dell’Office for National Statistics mostrano che il tasso di crescita dei salari è sceso ad appena il 4,8% per i tre mesi terminati a settembre.

L’indagine ha anche rilevato che la fiducia dei datori di lavoro nelle comunicazioni finanziarie ha subito un impatto. Più di due quinti (42%) dei datori di lavoro trovano difficile gestire la trasparenza delle retribuzioni e quasi un terzo (32%) ha difficoltà a promuovere il benessere finanziario.

SD Worx ritiene che le pressioni sui costi che le aziende devono affrontare siano un problema più ampio. Se da un lato lottano con le difficoltà finanziarie associate al mantenimento e all’attrazione dei talenti, dall’altro i dipendenti devono affrontare le loro sfide legate al costo della vita.

A settembre, il provider ha rivelato che meno della metà (47%) dei lavoratori è soddisfatta del proprio stipendio. Il 49% ritiene che la propria retribuzione sia competitiva sul mercato del lavoro. Il 52% ritiene che la propria retribuzione sia equa rispetto a quella dei colleghi che ricoprono ruoli simili.

I risultati del provider indicano che esiste uno scollamento tra i salari e i benefit che i datori di lavoro possono offrire e i salari e i benefit di cui i dipendenti hanno bisogno per sopravvivere.

Laura Miller, UK People Country Leader di SD Worx, ha dichiarato: “Lo studio evidenzia l’effetto molto reale che la tensione finanziaria ha sulle aziende”. La tensione è avvertita anche dai dipendenti, che si sentono ignorati, poco informati o semplicemente non responsabili dei propri benefit e pacchetti retributivi.

L’autrice ha consigliato ai datori di lavoro di adottare un atteggiamento più trasparente ed empatico per raggiungere tutti i dipendenti dell’azienda, ma ha aggiunto che questo approccio “deve essere coerente, strategico, adattato il più possibile a ciascun individuo e, soprattutto, coerente”.

Miller ha affermato che: “Un mix di benefit finanziari e non finanziari può davvero aumentare la soddisfazione e il benessere dei dipendenti. Anche i benefit migliori sono inutili se i dipendenti non ne comprendono il valore o se ritengono che i vantaggi non siano in linea con i loro obiettivi di carriera o personali. I datori di lavoro devono adeguare i benefit a ciò che i dipendenti apprezzano e permettere loro di partecipare al processo decisionale. In questo modo si crea fiducia e comprensione, oltre che il desiderio di rimanere in azienda a lungo termine.

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